Torta di ricotta, amaretti e cioccolato


Sono viva e vegeta!! Ma voi non avete mai luuunghi periodi no? Dove tutto sembra difficile. Dove le certezze... PUFF... svaniscono e voi restate li a bocca aperta, come quando sfornate una torta e questa implode: eppure sembrava perfetta sbirciandola nel forno!! 
In questi mesi ho fatto una cosa bella quanto impegnativa: sono andata in cerca della felicità. E se sono qui a scrivere è perché non posso dire di averla trovata, ma di averne avuto un piccolo assaggio sì. Quel tanto basta da non arrendermi.
Mi sono rifugiata sui miei monti. Questa volta ho voluto sfidare me stessa: ho raggiunto tante vette, alcune nuove, altre già esplorate in passato. Ho pianto di gioia e sapete quando? Non sulla cima, ma durante il cammino per raggiungerla. Questo è stato tutto per me. 
Sono in ferie. E durante questa breve settimana di ferie ho fatto una scelta: mi sono proposta per andare a lavorare in montagna. La mattina il gallo mi salutava. Blue, il bel cagnone dagli occhi color ghiacciaio mi ha fatto compagnia. Ma la parte che preferivo era la sera, quando il sole si nascondeva timido dietro i monti e in lontananza... I campanacci delle mucche che tornavano dal pascolo! Ancor adesso il mio cuore si emoziona solo pensandoci. Ho provato stanchezza, male alle gambe, ho perso la pazienza tra me e me con i turisti pretenziosi e con il loro poco rispetto per la semplicità, ho corso, rotto bicchieri, chiesto perdono per un ordine sbagliato, sorriso, scherzato, fatto ironia... E la sera, stanca morta, mi sedevo sulla terrazza aspettando quel suono lontano, melodico, delle belle mucche che dondolando piano piano si avvicinavano a casa. Senza fretta, senza fare a gara a chi arriva prima o dopo. Allora la stanchezza svaniva e tutto aveva un senso. Potevo ripartire ancora più carica di prima a lavorare. 
Ho capito che non correrò tutta la vita per gli altri, che non accetterò ancora per molto il fatto di non sentirmi dire un grazie, un per favore, che non accetterò mai il fatto che "tutto è dovuto".  E soprattutto non mi giustificheró più per essere così!! 
Il mio posto è lì, dove c'è la semplicità e Madre Natura. Inizierò da subito ad essere egoista, per me, per la mia felicità. E a chi crede che fare un passo indietro sia da deboli... Beh assaggiate questa torta di montagna e poi ditemi se voi, con la vostra sete di fare a gara, riuscite a creare qualcosa di altrettanto buono con poco. 



> 5 uova
> 200 gr farina 00
> 200 gr zucchero semolato
> 200 gr ricotta vaccina
> 2 pugni di amaretti
> 2 cucchiaini di lievito per dolci
> 100 gr cioccolato fondente
> 1 pizzico di sale
> 1 bicchierino di liquore a piacere

Accendere il forno a 170 gradi. 
Nel robot da cucina versare tutti gli ingredienti tranne il cioccolato e gli amaretti. Avviare alla massima potenza per 2 minuti, ottenendo un composto liscio e vellutato. 
Sbriciolare grossolamanete gli amaretti e tagliare il cioccolato al coltello. Unirli al composto e mescolare a mano.
Versare un una tortiera: 26cm se volete una torta bassa, 24 cm se volete una torta più alta riducendo però la temperatura a 160 gradi e cuocendo qualche minuto in più la torta. 
Cuocere per 20 min circa, fare la prova stuzzicadenti. 
Sfornare e lasciar riposare la torta una notte. Il giorno dopo sarà mordi a, spugnosa, urlerà: "Buttami nel caffè latte!". E voi ascoltatela!!  







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