Credevo di cucinare sola.
Poi però mi ritrovo ogni volta a inciampare. Inciampo in domande che mi rincorrono di frequente: é possibile essere felici? Come posso fare anche io un lavoro che mi faccia brillare gli occhi? Come dare quella sterzata alla vita e cambiare strada improvvisamente?
Inciampo nei miei spazi vuoti, che spesso cerco di riempire col cibo perché sono scomodo, sono bui, fanno paura perché non ne vedo né l'inizio né la fine. E io invece vorrei che ogni cosa che mi riguarda avesse dei contorni netti.
Inciampo in un lavoro ingombrante, che talvolta mi pare più grande di me. Che mi dà piccole infinite gioie così preziose che non so descriverle. Ma la maggior parte del tempo mi rende pesante e stanca, mi occupa intere giornate, mi mette a soqquadro pancia e mente. E io non so mai da che parte lo debba guardare.
Inciampo in una coda scodinzolante. Che mi osserva dal basso e mi chiede una carezza. Che non mi lascia sola un secondo e me la ritrovo ovunque. Che riesce ad esserci sempre, seppur silenziosa, anche quando guardo al futuro e non ci vedo nulla di certo.
Insomma. Inciampo in me stessa, ogni giorno. Nelle mie più varie sfaccettature, incertezze, alti e bassi, dubbi e ipotesi. In ciò che mi piace e in tutto ciò che vorrei cambiare di me. E in tutto questo incespicare provo a volermi bene, a tenermi stretta in un abbraccio, anche quando mi accetto meno. Soprattutto quando mi sento insicura.
Tutto questo mondo ruota attorno alla mia cucina. E guardandolo bene ora mi accorgo che non cucino mai sola.
Amatevi, più che potete! Ogni singolo giorno.
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